Carlo Modena
Pregnante, ma non invadente, intenso, ma non fastidioso, capace di dare vitalità con poche pennellate ad un tralcio di vite, ad un bouquet di fiori ad una zolla erbosa come una carezza di vento irreale e magica.
Profeta di una religione animistica, dove il grande interprete non è l’oggetto con la sua forma, ma il gioco degli oggetti con la luce ed i suoi colori
Si muove in una cornice figurativa che ha radici nel postimpressionismo, in una rivisitazione del tutto personale del “pointeillisme” nelle nature morte morandiane e nel magico realismo casoratiano.
L’accostamento delle pennellate, simili a variegate tessere di un mosaico, conferiscono alle sue opere un perpetuo senso dinamico che va lentamente attenuandosi nella gamma cromatica conferita dall’atmosfera degli sfondi.
Non c’è nulla di irruente o di violento tuttavia queste opere sono intrise di una straordinaria linfa vitale, sono una porta aperta verso un caleidoscopio di toni caldi e freddi amalgamati sulla tela con spontaneità ed immediatezza.
Sensibilità e concretezza, realtà e magia, sentimenti pacati e convulsi di una stessa personalità che con la delicatezza dei modesti ci dona, con le sue opere, un attimo di intenso, profondo e sereno piacere.
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