Angelo Mistrangelo

Il senso della pittura di Franco Negro si identifica con la ricerca di un mondo di antiche tradizioni, con un naturalismo colto con una pennellata immediata, con un colore intenso e impastato di luce.
Il suo discorso si snoda con continuità e una piacevole interpretazione di quel paesaggio che da sempre rappresenta l’essenza di un dipingere realizzato in gran parte “en plein air” di fronte alla campagna piemontese, al digradare lieve delle colline, al profilo delle montagne che si stempera su cieli primaverili.
E ogni immagine ogni scorcio d’ambiente, ogni macchia d’alberi, si compone nello spazio della tela con quella sua volontà di fissare, un luogo della memoria o un sentimento o il trascorrere delle stagioni che s’inseguono come gli incontri di un’intera esistenza

Quando Franco Negro compone opere imperniate sulla figura femminile il colore appare decisamente più vibrante di un’interiore energia, talora sembra “gridato”, ma sempre e comunque controllato dall’artista che nulla concede a una facile improvvisazione.
Un colore delineato e circoscritto da un segno incisivo che esalta la profondità dei concetti dall’impasto della materia, da una tensione che esalta il valore della vita che in taluni quadri hanno il volto di Patrizia o in taluni altri la delicata espressione di una fanciulla, o ancora di donne in cui si avverte impalpabile un velo di inquietudine o di sottile malinconia.

Questa raffigurazione appartiene alla sua visione del “vero”, alla personale analisi della natura umana di una adesione agli aspetti di una “lettura” della quotidianità che si risolve in una trascrizione delle sensazioni: ”Dipingo per me, - sottolinea Negro – per capirmi, per esprimere le mie emozioni, quando realizzo un quadro non penso a chi lo guarderà, dipingo e basta”.  

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